Nel mondo dello sviluppo di app, la User Interface (UI) è molto più di una questione estetica: è il primo contatto tra utente e prodotto, ed è spesso determinante nel definire la qualità dell’esperienza percepita. Una domanda sempre più frequente tra product designer, UX strategist e stakeholder è: conviene investire in una UI personalizzata (Custom UI) o affidarsi a un UI Kit con componenti predefiniti?

La risposta, come spesso accade, dipende. Non solo dal budget o dal tempo a disposizione, ma anche dagli obiettivi del progetto, dalla coerenza del brand, dalla complessità tecnica e persino dalla maturità del prodotto.

In questo articolo analizziamo i pro e i contro di UI Kit e UI custom, con un approccio pratico e riflessivo, per aiutarti a decidere consapevolmente quale direzione prendere.

Cosa significa UI custom e perché è importante per alcuni brand

Una UI custom è una interfaccia progettata da zero per rispondere in modo preciso alle esigenze di un prodotto digitale. Ogni elemento visivo — dai pulsanti agli switch, dai colori ai micro-interaction — viene realizzato per rafforzare la personalità del brand, migliorare la UX e distinguere l’app in un mercato sempre più affollato. Questa scelta è particolarmente strategica per:

Investire in una UI custom significa investire nell’identità, nell’esperienza e nella memorabilità. Non si tratta solo di estetica: l’unicità della UI può ridurre il churn rate e aumentare la retention, soprattutto in mercati saturi.

Cos’è un UI Kit e quando conviene usarlo

Un UI Kit è una raccolta di componenti grafici predefiniti — pulsanti, form, header, modali, tab, tooltip — organizzati secondo principi di design coerenti e spesso già testati per l’usabilità. Possono essere sviluppati internamente, acquistati come risorse pronte (es. Material You, Ant Design, Tailwind UI) oppure forniti da framework come iOS o Android. Usare un UI Kit conviene in diversi scenari:

I vantaggi principali sono legati alla velocità di esecuzione, alla standardizzazione e al time-to-market ridotto.

elementi di ui

Confronto tra UI custom e UI Kit

Esperienza utente

Una UI personalizzata può migliorare l’engagement perché è pensata attorno ai flussi e ai comportamenti dell’utente. In un contesto custom, tutto è progettato per essere al posto giusto nel momento giusto, con micro-animazioni su misura, transizioni coerenti e gerarchie visive che nascono da una ricerca reale.

Al contrario, una UI Kit può risultare più generica. Anche se curata, è pensata per adattarsi a casi d’uso generici e potrebbe non supportare perfettamente la UX specifica del tuo prodotto.

Branding e unicità

Se l’obiettivo è rendere il brand memorabile — come accade per app lifestyle, fintech, wellness o luxury — la custom UI è praticamente obbligatoria. È ciò che trasforma un’app “bella” in un’esperienza distintiva.

UI Kit ben configurati possono comunque essere brandizzati, ma partendo da basi comuni, l’effetto finale sarà simile a quello di altri prodotti.

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Tempo e costo di sviluppo

Un UI Kit riduce drasticamente i tempi di sviluppo, grazie a componenti già pronti, documentati e spesso testati per l’accessibilità. È una soluzione efficiente e sostenibile per chi deve lanciare un’app velocemente.

Al contrario, una UI custom comporta un processo più lungo: definizione del design system, creazione dei componenti, testing delle interazioni, eventuale refactor. I costi iniziali sono più elevati, ma il ritorno in termini di UX e branding può essere molto superiore.

Performance e accessibilità

Contrariamente a quanto si pensa, una UI personalizzata può garantire ottime performance, se progettata con attenzione al peso delle risorse, all’efficienza delle animazioni e all’ottimizzazione del codice. Tuttavia, richiede maggior esperienza da parte dei developer.

Gli UI Kit invece — soprattutto quelli basati su design system ufficiali — garantiscono out-of-the-box performance accettabili e maggiore affidabilità in tema di accessibilità, grazie a componenti già testati secondo le linee guida WCAG.

Quando è meglio scegliere un UI Kit

Scegliere un UI Kit predefinito è spesso la strada più efficiente per le aziende che hanno bisogno di velocizzare lo sviluppo senza rinunciare a una buona base di usabilità. Un UI Kit offre una raccolta di componenti già progettati secondo le best practice del design system (bottoni, moduli, notifiche, tabelle), pronti per essere integrati in un’applicazione con poco sforzo. Secondo Smashing Magazine, l’adozione di un design system o di un UI Kit può ridurre il time-to-market del 30-50%, migliorando la coerenza tra le interfacce e diminuendo il carico di lavoro del team design/dev.

Questa scelta è perfetta per MVP (Minimum Viable Product), strumenti interni aziendali, CRM, gestionali o portali B2B. In questi casi, l’obiettivo non è stupire visivamente, ma funzionare bene, offrendo una UX familiare, stabile e solida. Inoltre, quando il budget è limitato, il UI Kit consente di investire nella logica di prodotto piuttosto che in personalizzazioni grafiche, mantenendo comunque buoni standard di accessibilità e performance.

È importante notare che non significa rinunciare alla qualità. Kit come Material UI di Google o Carbon Design System di IBM sono sviluppati da aziende leader e progettati per adattarsi a una grande varietà di contesti. In sostanza, scegliere un UI Kit è una scelta consapevole, soprattutto quando l’interfaccia non rappresenta il cuore competitivo del prodotto.

designer al lavoro che definisce la ui di un progetto

Fonte

Quando è necessario investire in una UI personalizzata

Quando il prodotto evolve, il mercato si fa competitivo o si punta a conquistare utenti con un’esperienza distintiva, allora le linee guida per la UI personalizzata diventa una leva strategica. Investire in una UI su misura significa progettare l’interfaccia attorno agli utenti reali, ai loro comportamenti e alle specifiche esigenze del contesto d’uso.

Un’app mobile rivolta al grande pubblico — come un’app per il fitness, l’intrattenimento o l’educazione — ha esigenze ben diverse da un portale interno. Deve ingaggiare, fidelizzare e sorprendere, trasmettendo in modo chiaro i valori del brand. Uno studio Nielsen Norman Group mostra che una UI ben progettata può aumentare la soddisfazione degli utenti del 40% e ridurre i tassi di abbandono nelle prime sessioni fino al 25%.

La UI custom è anche il terreno in cui si ottimizzano microinterazioni, performance dei componenti, flussi personalizzati. Piattaforme in ambito sanitario, educativo, fintech o e-commerce traggono vantaggio da un’interfaccia completamente progettata ad hoc, perché devono conciliare compliance, accessibilità e brand experience. Un componente ridisegnato da zero può migliorare l’interazione del 15–20% rispetto a una libreria generica (fonte: UX Collective, 2023).

Dal punto di vista tecnico, la UI custom permette di caricare solo ciò che serve, riducendo la dimensione del bundle front-end e migliorando i Core Web Vitals, oggi essenziali per SEO e ranking Google.

Funzionalità prima della UI? Dipende dal tipo di applicazione

Una distinzione cruciale va fatta tra prodotti ad uso interno e app al pubblico. In contesti aziendali, dove l’utente è formato, l’ambiente controllato e le esigenze orientate all’efficienza, la funzionalità prevale. Pensiamo a un gestionale interno per HR: un’interfaccia standardizzata con UI Kit è più che sufficiente, purché stabile e accessibile.

Al contrario, nelle app consumer, l’interfaccia è spesso il primo punto di contatto tra brand e utente. App di entertainment, piattaforme social, marketplace e giochi non possono permettersi di essere “neutre” o generiche. L’estetica, l’interazione e la coerenza visiva sono parte integrante della user retention. Un report di App Annie conferma che le app con una UI memorabile hanno una retention a 30 giorni del 35% superiore rispetto a quelle con UI standard.

È anche una questione di messaggio: un’interfaccia custom comunica unicità, attenzione al dettaglio, volontà di offrire qualcosa in più. Ecco perché in molti casi, la UI personalizzata non è un costo, ma un investimento nel valore percepito del prodotto.

roadmap di un progetto di sviluppo

Esempi pratici di app con UI custom o UI Kit

UI Kit ben progettati:
Molte app SaaS (es. tool di produttività o CRM) utilizzano UI Kit per garantire coerenza e velocità. Interfacce come Notion, Trello o Linear sono ottimi esempi di ottimizzazione di design system già esistenti, personalizzati solo nei colori e nella scelta tipografica.

UI custom d’impatto:
App come Headspace, Duolingo, Revolut o Figma hanno invece puntato su una UI su misura. I colori, le animazioni (per le app come per i siti web), il tono visivo sono parte integrante dell’esperienza, e risultano impossibili da replicare con un kit generico.

Esempio ibrido:
Molti prodotti digitali adottano una soluzione ibrida: partono da un UI Kit, ma progressivamente introducono elementi custom, mantenendo una base solida su cui costruire personalizzazioni più complesse.

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Conclusioni

Scegliere tra UI custom e UI Kit non è una questione di giusto o sbagliato, ma di consapevolezza strategica. Entrambe le soluzioni sono valide, ma funzionano in contesti diversi.

Un UI Kit è perfetto per chi parte, ha bisogno di rapidità e vuole contenere i costi. Una UI custom è invece l’evoluzione naturale per prodotti ambiziosi, che puntano sulla brand identity e su un’esperienza altamente personalizzata.

La scelta va fatta tenendo conto del livello di maturità del prodotto, delle aspettative degli utenti, delle risorse interne disponibili e del posizionamento desiderato sul mercato.

Se hai bisogno di progettare o ripensare l’interfaccia della tua app, il nostro team di UI/UX designer può aiutarti a valutare quale soluzione è più adatta, con un approccio orientato agli obiettivi di business e alla qualità dell’esperienza utente.

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