- Multichannel vs Omnichannel: capirne la differenza è strategico
- Come costruire una strategia multichannel efficace
- Esempio di strategia digitale multicanale per obiettivi diversi
- Come monitorare l’efficacia della strategia digitale multicanale
- Conclusione
Nel 2025 presidiare un solo canale non basta più. Viviamo immersi in ecosistemi digitali frammentati, in cui gli utenti passano continuamente da un’app all’altra, da desktop a mobile, da social a motori di ricerca, spesso senza nemmeno accorgersene. Una strategia di digital marketing multichannel è oggi l’unico modo per rimanere rilevanti, memorabili e competitivi.
Ma multichannel non significa “essere ovunque”: significa essere lì dove serve, con coerenza, continuità e controllo. Integrare più canali in modo strategico permette di espandere la reach, accompagnare l’utente lungo tutto il funnel e costruire un’esperienza fluida, anche se non ancora omnicanale. In questo articolo approfondiamo:
- cosa significa davvero digital marketing multicanale;
- come differenziarlo dal modello omnichannel;
- quali vantaggi offre per awareness e conversione;
- come progettare una strategia efficace e sostenibile;
- con quali tool monitorarla;
- e soprattutto, quali canali scegliere in base al tuo progetto.
Multichannel vs Omnichannel: capirne la differenza è strategico
Parliamoci chiaro: multichannel e omnichannel non sono la stessa cosa.
Il digital marketing multichannel prevede l’utilizzo di più canali in parallelo (es. sito, social, email, paid), ognuno con una propria logica, ma non necessariamente interconnessi.
Il modello omnichannel invece implica un’integrazione totale dei touchpoint: l’utente inizia un’esperienza su un canale e la continua senza frizioni su un altro, con dati e interazioni sincronizzati (CRM, UX, messaggi).
(Che poi, nella maggior parte dei casi, il termine “omnicanale” è utilizzato in modo improprio: chi è che presidia tuuuuuutti i canali digitali?!? Impossibile)
Nel multichannel, ad esempio, un utente può cliccare una DEM e atterrare su una landing; se poi torna via Google, viene tracciato come nuovo. Nell’omnichannel, tutto viene collegato, tracciato, e orchestrato.
Il multichannel è spesso il primo passo concreto verso una strategia omnicanale più matura.
Perché una strategia digitale multicanale è indispensabile oggi
- Aumenta la brand awareness: più canali = più punti di contatto. Se sei visibile dove il tuo pubblico si informa, decide e compra, diventi familiare.
- Incrementa la fiducia: la coerenza tra messaggi, visual e presenza su più piattaforme rafforza l’affidabilità percepita del brand.
- Accelera le conversioni: ogni canale agisce su momenti diversi del customer journey. Più touchpoint ben coordinati = meno drop-off, più efficacia.
- Diversifica il rischio: affidarsi a un solo canale (es. Meta Ads) è pericoloso. I costi salgono, gli algoritmi cambiano. Con un sistema multicanale hai più controllo.
Come costruire una strategia multichannel efficace
Una strategia digitale multicanale funziona se è data-driven, orientata agli obiettivi e centrata sull’utente. Come definirla?
1. Analizza il comportamento cross-device del tuo pubblico
Parti sempre dal target: chi sono? Cosa usano? Come si muovono tra i canali? Che tipo di contenuti preferiscono su mobile rispetto al desktop?
Analizza:
- i segmenti demografici e comportamentali;
- i percorsi d’acquisto reali e le fonti di traffico;
- la frequenza d’uso dei device (mobile-first? desktop in pausa pranzo?);
- le interazioni tra touchpoint.
Evita supposizioni. I dati sono spesso controintuitivi: ci sono giovani che leggono newsletter B2B, e professionisti che usano TikTok per scoprire tool e trend.
2. Come scegliere i canali giusti
Non tutti i canali sono strategici per ogni brand. E non è detto che serva attivarli tutti. La selezione va fatta incrociando:
- obiettivi di business e funnel: awareness, consideration, conversione, retention;
- intenzione dell’utente: cerca info? intrattenimento? confronto? prezzo?
- tipo di contenuto: visual, testuale, educational, promozionale;
- risorse interne: hai un team? contenuti? competenze? strumenti per gestirli?
Esempi pratici:
- SEO è perfetta per domande consapevoli e traffico di lungo periodo;
- Meta Ads è ideale per awareness e retargeting a basso CPA;
- LinkedIn per campagne B2B con target per job title e settore;
- Email marketing per fidelizzazione e nurturing;
- App mobile se hai una base attiva da coinvolgere con logiche push;
3. Costruisci una brand experience coerente
Non importa se parli su LinkedIn o TikTok: il tono di voce, la promessa del brand, l’identità visiva devono restare riconoscibili e coerenti. Cambia la forma, non la sostanza.
- Uniforma visual, palette, font, logo su ogni touchpoint.
- Allinea copy e tono al target ma mantieni lo stesso “carattere”.
- Sincronizza i messaggi tra canali per evitare disallineamenti (es. ADV attiva e blog vecchio di 2 mesi).
4. Coordina tool e team
Una buona strategia multichannel richiede allineamento tra marketing, contenuto, sales, customer care. Scegli tool che favoriscano integrazione e governance:
- CRM condivisi (Hubspot, Salesforce);
- piattaforme di marketing automation (ActiveCampaign, Klaviyo);
- sistemi di gestione campagne (Meta Business, Google Ads, LinkedIn);
- dashboard centralizzate (Data Studio, Looker, Funnel.io);
- tool di content planning (Notion, Asana, Trello).
Esempio di strategia digitale multicanale per obiettivi diversi
Spesso si fa l’errore di concentrarsi troppo sui canali, trattandoli come obiettivi finali anziché come strumenti al servizio di scopi specifici. In realtà, ogni canale, come la SEO, i social media o l’email marketing, può essere utilizzato per più finalità. Non è legato a una funzione fissa; dipende da come viene utilizzato e dalla strategia sottostante. Ad esempio, la SEO può servire sia per aumentare la visibilità che per alimentare il traffico qualificato, mentre i social media possono essere usati per creare consapevolezza, ma anche per guidare la conversione, a seconda del messaggio e del target. La chiave è definire prima gli obiettivi e poi scegliere e adattare i canali più adatti per raggiungerli.
Per comprendere a fondo il potenziale del digital marketing multichannel, vediamo un esempio pratico che articola diversi obiettivi di business, ciascuno supportato da un insieme di canali selezionati strategicamente.
Obiettivo 1: Brand Awareness (farsi conoscere)
Scenario: un nuovo brand nel settore tech B2C vuole farsi conoscere da un pubblico giovane, tech-savvy e attivo sui social.
Canali chiave:
- TikTok e Instagram Reels per contenuti snack, visual e virali;
- YouTube Ads con formati bumper o skippable per presidiare contenuti correlati;
- Google Display Network per retargeting visivo;
- Digital PR e influencer verticali per ottenere menzioni e authority.
Approccio: contenuti emozionali, teaser di prodotto, storytelling visivo e micro-video. KPI principali: reach, impression, branded search, social engagement.
Obiettivo 2: Lead Generation qualificata
Scenario: un’azienda B2B che offre consulenza sostenibile vuole acquisire lead qualificati tra decision maker e CSR manager.
Canali chiave:
- LinkedIn Ads con targeting per ruolo e settore;
- SEO e content marketing su keyword transazionali e informative (es. ESG, reportistica, incentivi);
- Webinar tematici con form di iscrizione e nurturing via email;
- Landing page dedicate integrate con il CRM.
Approccio: contenuti educativi, case study, whitepaper. KPI principali: cost per lead, quality score, tasso di conversione post-download.
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Obiettivo 3: Conversione e vendite
Scenario: e-commerce lifestyle con prodotti a media rotazione.
Canali chiave:
- Google Shopping, Search Ads e campagne Google Ads Performance Max per intercettare domanda attiva;
- Meta Ads retargeting dinamico per utenti che hanno visto prodotti;
- Email automation per carrelli abbandonati e offerte personalizzate;
- App mobile con notifiche push e referral system.
Approccio: funnel di conversione ottimizzato, UX fluida, offerte mirate. KPI principali: ROAS, conversion rate, tasso di riacquisto.
Obiettivo 4: Fidelizzazione e advocacy
Scenario: brand fashion premium che punta alla community e alla loyalty.
Canali chiave:
- Email marketing personalizzato post-acquisto e in base al comportamento;
- Programma fedeltà integrato nell’app;
- Instagram Stories interattive e contenuti UGC;
- Community su Discord o Telegram per i clienti top.
Approccio: esperienza esclusiva, contenuti co-creati, premi, sorprese. KPI: customer lifetime value, referral rate, net promoter score.
Ogni obiettivo ha la sua architettura multicanale ideale. Infatti, l’efficacia non sta nel numero di canali attivi, ma nella loro orchestrazione rispetto alla finalità e al contesto. Una regia chiara fa la differenza tra semplice presenza digitale e strategia che performa.
Come monitorare l’efficacia della strategia digitale multicanale
Monitorare una strategia digitale multicanale significa avere il pieno controllo su performance, sinergie e ritorni, evitando dispersioni o letture parziali. Tutto parte dal tracciamento. Infatti, ogni canale attivato deve essere tracciato con parametri UTM coerenti, in modo da distinguere chiaramente le fonti di traffico, capire quali touchpoint innescano l’interesse e quali chiudono la conversione. Ma i dati grezzi non bastano: serve un modello di attribuzione capace di riflettere il reale valore di ogni interazione. Alcuni modelli utili:
- First click: attribuisce tutto al primo punto di contatto, utile per analizzare canali top-funnel;
- Last click: assegna la conversione all’ultimo tocco, utile in funnel brevi;
- Time decay: distribuisce valore dando più peso ai touchpoint vicini alla conversione;
- Data-driven: basato su machine learning, ideale per ecosistemi complessi, disponibile su GA4.
Scegliere il modello giusto è essenziale: altrimenti si rischia di sottovalutare i canali di awareness e disinvestire dove invece si crea valore indiretto.
Per cui, una volta definito il tracciamento e il modello, occorre costruire un sistema di lettura condiviso. Tra i KPI fondamentali da monitorare:
- Impression e CTR per campagne display;
- Engagement rate su contenuti social;
- Tasso di apertura e di click nelle email;
- Conversion rate su landing page;
- ROAS per le campagne paid;
- Lifetime value e retention rate da CRM.
Ogni canale parla una lingua diversa. Per questo serve un cruscotto personalizzato che aggreghi le metriche più rilevanti in base agli obiettivi di funnel, offrendo una visione complessiva ma azionabile.
Conclusione
Una strategia digitale multicanale efficace non si basa su presenze frammentate o scelte casuali. Serve una visione integrata, costruita su obiettivi chiari, comportamenti reali degli utenti e un ecosistema di canali che dialogano tra loro.
Nel 2025 vince chi sa costruire un’esperienza coerente tra awareness, conversione e retention, sfruttando ogni canale per il suo ruolo specifico e integrandolo in un disegno più ampio. La tecnologia c’è, i dati ci sono, ma serve metodo e una cultura del marketing data-informed.
In conclusione, la vera sfida non è essere presenti ovunque, ma essere strategici e sinergici dove conta davvero.
Se hai bisogno di una strategia digitale per il tuo brand, contattaci per una consulenza gratuita! 😊