Cos’è il lazy loading e perché è importante?

Il lazy loading è una tecnica di ottimizzazione delle performance web che permette di caricare le risorse di una pagina solo quando sono effettivamente necessarie. Questo approccio migliora significativamente i tempi di caricamento iniziale di un sito, riducendo il consumo di banda e migliorando l’esperienza utente.

Senza lazy loading, quando un utente apre una pagina, il browser scarica immediatamente tutte le risorse (immagini, video, iframe, script), indipendentemente dal fatto che siano visibili o meno. Questo può causare rallentamenti, soprattutto su pagine con molte immagini o contenuti multimediali. Con il lazy load, invece, le risorse vengono caricate progressivamente, man mano che l’utente scorre la pagina.

Tecniche di implementazione lazy load per immagini, video e iframe

L’implementazione del lazy loading varia a seconda del tipo di contenuto da ottimizzare. Immagini, video e iframe hanno comportamenti e impatti diversi sulle performance di un sito web, quindi è essenziale applicare strategie mirate per ciascun elemento.

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Lazy loading per immagini

Le immagini rappresentano una delle principali cause di caricamenti lenti, soprattutto su pagine ricche di contenuti multimediali. Il lazy loading per le immagini permette di caricarle solo quando stanno per entrare nell’area visibile dell’utente, riducendo il numero di risorse iniziali richieste dal browser.

Come funziona:
— Inizialmente, al posto dell’immagine viene caricato un segnaposto leggero.
— L’immagine effettiva viene richiesta solo quando l’utente scorre la pagina e sta per visualizzarla.
— Questo riduce il tempo di caricamento della pagina e il consumo di banda, migliorando le performance complessive.

Quando è utile:
— Pagine con molte immagini (come e-commerce, blog e portfolio).
— Contenuti con scroll infinito (social network, feed di notizie).
— Miglioramento del punteggio Core Web Vitals, soprattutto per il Largest Contentful Paint (LCP).

Lazy loading per video

I video sono tra gli elementi più pesanti da gestire in termini di caricamento e consumo di banda. Se caricati tutti contemporaneamente, possono rallentare drasticamente l’esperienza utente, specialmente su dispositivi mobili o connessioni lente.

Come funziona:
— Al posto del video, viene inizialmente mostrata un’immagine di anteprima o un’icona di riproduzione.
— Il player del video (ad esempio YouTube o Vimeo) viene caricato solo quando l’utente interagisce con il contenuto.
— In alternativa, il caricamento può essere attivato quando il video entra nell’area visibile dell’utente.

Quando è utile:
— Pagine con video incorporati (articoli di blog, landing page con testimonial).
— Sezioni FAQ con video tutorial che l’utente potrebbe non visualizzare subito.
— Miglioramento dell’esperienza utente su dispositivi mobili, evitando il caricamento di risorse non necessarie.

Lazy loading per iframe

Gli iframe vengono spesso utilizzati per incorporare contenuti da fonti esterne, come mappe di Google, feed di social media, video e widget interattivi. Tuttavia, ogni iframe comporta richieste HTTP aggiuntive, che possono rallentare il caricamento della pagina.

Come funziona:
— L’iframe non viene caricato immediatamente, ma solo quando l’utente scorre fino alla sua posizione.
— Al suo posto viene visualizzato un segnaposto leggero o un’icona di caricamento.
— Il contenuto esterno viene recuperato e caricato solo se necessario, riducendo il numero di richieste HTTP iniziali.

Quando è utile:
— Pagine con mappe interattive, come le schede di contatto.
— Pagine con widget social (post Instagram, Facebook, Twitter).
— Pagine che incorporano strumenti esterni, come calcolatori o grafici interattivi.

Differenze tra le varie tipologie di lazy load

L’implementazione del lazy loading può avvenire in modi diversi a seconda delle necessità del progetto e del livello di controllo richiesto. Non esiste una soluzione universale: alcune tecniche sono più semplici da applicare, mentre altre offrono maggiore flessibilità e ottimizzazione delle risorse.

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Lazy loading nativo: semplice ed efficace, ma con limiti

Dal 2020, i browser moderni supportano il lazy loading nativo attraverso l’attributo loading=”lazy”, che consente di posticipare il caricamento delle immagini e degli iframe fino a quando non stanno per entrare nell’area visibile dell’utente.

Vantaggi:
— Implementazione immediata: basta aggiungere l’attributo senza necessità di JavaScript.
— Supportato dalla maggior parte dei browser moderni.
— Riduce il numero di richieste HTTP iniziali, velocizzando il caricamento della pagina.

Svantaggi:
— Funziona solo su immagini e iframe, ma non su video, script o altri elementi.
— Non permette di personalizzare la logica di caricamento in base a specifiche esigenze.
— Non sempre ottimale per utenti con connessioni instabili, poiché il caricamento potrebbe essere ritardato troppo.

Lazy loading con JavaScript: maggiore controllo e personalizzazione

Per una gestione più avanzata del lazy loading, è possibile utilizzare JavaScript. Un metodo particolarmente efficace è l’uso dell’API Intersection Observer, che rileva quando un elemento entra nel viewport (l’area visibile della pagina) e avvia il caricamento.

Vantaggi:
— Supporta qualsiasi elemento (immagini, video, iframe, font, script).
— Maggiore controllo sulla logica di caricamento: è possibile applicare soglie di attivazione personalizzate.
— Ottimizzazione dell’UX, caricando contenuti solo quando strettamente necessario.

Svantaggi:
— Richiede codice aggiuntivo e configurazione manuale.
— Può aumentare leggermente il carico JavaScript della pagina.
— Su browser molto datati, potrebbe non essere supportato senza un polyfill.

Quando scegliere JavaScript invece del lazy loading nativo? Se hai bisogno di ottimizzare video, risorse personalizzate o interazioni dinamiche, il lazy loading tramite JavaScript è la scelta migliore.

Preload, prefetch e deferred loading: quando usarli?

Oltre al lazy loading, esistono altre tecniche avanzate per gestire il caricamento delle risorse in modo efficiente. Queste strategie non rimandano il caricamento delle risorse, ma lo anticipano o ne regolano l’ordine per migliorare le prestazioni della pagina.

Il preload indica al browser di scaricare in anticipo file importanti per il rendering della pagina, come font, immagini o script essenziali. Questa tecnica è utile quando una risorsa non viene caricata immediatamente dal browser, ma sarà necessaria a breve.

Quando usarlo?
— Per i font web, evitando il “flash of unstyled text” (FOUT).
— Per le immagini di hero section che devono apparire immediatamente.
— Per i file di stile CSS essenziali alla visualizzazione della pagina.

Esempio di preload di un font:

html

<link rel=”preload” href=”font.woff2″ as=”font” type=”font/woff2″ crossorigin=”anonymous”>

Il prefetch consente al browser di scaricare in background risorse che potrebbero essere necessarie nelle pagine successive. Questa tecnica riduce i tempi di caricamento quando l’utente effettivamente naviga su un’altra pagina.

Quando usarlo?
— Per i link che l’utente probabilmente visiterà dopo.
— Per pre-scaricare script di funzionalità che verranno usate successivamente.

Esempio di prefetch di una pagina:

html

<link rel=”prefetch” href=”/prossima-pagina.html”>

Quando evitarlo? Se l’utente non visita la pagina prefetchata, le risorse scaricate vengono sprecate, aumentando il consumo di banda inutilmente.

Il deferred loading posticipa l’esecuzione di script non essenziali fino a quando la pagina è completamente caricata, migliorando il tempo di rendering iniziale.

Quando usarlo?
— Per script di analytics e tracking, che non sono necessari immediatamente.
— Per widget interattivi, come chatbot o pulsanti di condivisione social.

Esempio di script con defer:

html

<script src=”analytics.js” defer></script>

Quale tecnica scegliere?

TecnicaObiettivoQuando usarla?
Lazy loadingPosticipa il caricamentoPer immagini, video e iframe non immediatamente visibili
PreloadCarica in anticipo risorse criticheFont, immagini above-the-fold, CSS principali
PrefetchScarica in background pagine futureLink o risorse probabilmente necessarie in seguito
Deferred loadingPosticipa script non essenzialiAnalytics, widget, elementi interattivi non immediati

Utilizzare una combinazione di queste tecniche permette di ottimizzare il caricamento delle risorse, migliorando sia le prestazioni del sito che l’esperienza utente.

Impatto del lazy loading sulla SEO e sul ranking di Google

Google premia i siti con tempi di caricamento rapidi, perché migliorano l’esperienza utente. Un sito lento può subire penalizzazioni nei Core Web Vitals, che valutano metriche come il Largest Contentful Paint (LCP) e il Cumulative Layout Shift (CLS).

Strumenti per monitorare la velocità di caricamento

Per valutare l’efficacia del lazy loading e di altre ottimizzazioni, si possono usare strumenti come:

Plugin e librerie per gestire il lazy load su WordPress e siti custom

Se il tuo sito è sviluppato con WordPress, puoi implementare facilmente il lazy load con plugin dedicati.

I migliori plugin per il lazy load su WordPress

Lazy loading su siti custom

Se invece il tuo sito è sviluppato senza CMS, puoi implementare il lazy load con:

Conclusioni: Best practice per un lazy load efficace

Implementare il lazy load è una strategia essenziale per migliorare le performance di un sito web. Tuttavia, è importante farlo in modo corretto per evitare problemi di UX e SEO.

Un lazy load ben implementato può migliorare significativamente la velocità del sito, ridurre il consumo di risorse e migliorare il posizionamento SEO.

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