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Nel 2025, l’accessibilità di un sito web non è più una scelta opzionale, ma un requisito essenziale. Con l’aumento delle normative sull’inclusività digitale e il crescente utilizzo di tecnologie assistive, creare esperienze accessibili non solo favorisce l’inclusione ma migliora anche il posizionamento SEO. Un design accessibile è sinonimo di un design migliore: più chiaro, funzionale e usabile per tutti, comprese le persone con disabilità visive, uditive o motorie. Scopriamo come combinare UX/UI design con le migliori pratiche per l’accessibilità.

Elementi fondamentali di accessibilità nel design UX/UI di siti web

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Contrasto dei colori e leggibilità dei testi

Il contrasto cromatico tra il testo e lo sfondo deve rispettare gli standard WCAG (Web Content Accessibility Guidelines), come un rapporto minimo di 4.5:1 per i testi normali e 3:1 per quelli grandi. Questo assicura che le informazioni siano leggibili anche da utenti con difficoltà visive o daltonismo. Utilizza strumenti come Contrast Checker per verificare le combinazioni cromatiche. Per la leggibilità, scegli font sans-serif chiari e leggibili, evita dimensioni troppo piccole e prevedi un’interlinea adeguata (almeno 1,5 volte l’altezza del carattere).

La struttura del sito deve essere progettata per consentire una navigazione semplice sia da tastiera sia con dispositivi assistivi come gli screen reader. Utilizza titoli gerarchici (H1, H2, H3) per organizzare i contenuti e tag HTML semantici come <header>, <nav> e <main> per fornire contesto ai lettori di schermo. Gli utenti devono essere in grado di navigare con tasti standard come Tab, Enter ed Esc, garantendo che gli elementi interattivi siano sempre accessibili.

Moduli accessibili e facili da compilare

I moduli devono includere etichette chiare e visibili associate ai campi tramite l’attributo for. Ogni campo obbligatorio deve essere contrassegnato visivamente e con un’annotazione testuale, ad esempio “Campo obbligatorio”. Prevedi messaggi di errore specifici e leggibili per ogni campo, posizionandoli vicino al punto di errore e codificandoli anche visivamente (ad esempio, usando il colore rosso con un’icona e un testo).

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Strumenti per testare l’accessibilità di un sito web

Una volta implementati i principi di accessibilità, è fondamentale testare il sito per individuare eventuali criticità. Ecco tre strumenti indispensabili.

Lighthouse di Google

Lighthouse è uno strumento integrato in Google Chrome che fornisce un’analisi approfondita dell’accessibilità, insieme a metriche SEO e di performance. Genera un punteggio da 0 a 100 e suggerisce miglioramenti specifici. Ad esempio, potrebbe segnalare testi con contrasto insufficiente o link privi di descrizioni.

Wave Accessibility Tool

Wave è un altro strumento molto utile per individuare problemi di accessibilità. Analizza la pagina e evidenzia errori come immagini senza attributi alt, tag ARIA mancanti o strutture di titoli non corrette. È particolarmente utile per testare il contenuto dinamico.

Google PageSpeed Insights

Sebbene noto principalmente per valutare la velocità, PageSpeed Insights include anche suggerimenti per migliorare l’accessibilità. Può rilevare, ad esempio, immagini non ottimizzate o elementi che compromettono la navigabilità su mobile.

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Sito accessibile e SEO-friendly: best practices

L’accessibilità di un sito web non è solo una questione etica, ma un pilastro fondamentale per migliorare sia l’esperienza utente (UX) sia il posizionamento SEO. Un sito accessibile garantisce una navigazione inclusiva e intuitiva per tutti, riducendo il tasso di abbandono e aumentando il tempo di permanenza, fattori che incidono positivamente sul ranking nei motori di ricerca. Parallelamente, le tecniche di ottimizzazione per l’accessibilità, come l’uso di HTML semantico, migliorano la comprensione del sito da parte dei crawler, favorendo un posizionamento più alto nelle SERP.

Un aspetto chiave è la sinergia tra design UX/UI e ottimizzazione tecnica: elementi come il contrasto cromatico, la leggibilità dei testi, e l’ottimizzazione per screen reader sono vantaggiosi sia per gli utenti con disabilità che per le performance del sito. Inoltre, pratiche come l’uso corretto degli alt text e la creazione di una struttura chiara e gerarchica non solo rendono il sito più accessibile, ma migliorano anche la SEO e il posizionamento organico.

Di seguito, esploreremo le best practices per implementare un sito accessibile, facendo una distinzione tra siti sviluppati su misura tramite codice e quelli creati con tool no code come WordPress, Webflow o Framer. Questa suddivisione ti aiuterà a identificare gli strumenti e le tecniche più efficaci in base alla tecnologia utilizzata, garantendo un approccio ottimale per ogni tipo di progetto.

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Accessibilità nei siti web sviluppati con codice

Sviluppare da zero offre pieno controllo su ogni aspetto del sito, ma richiede una conoscenza tecnica approfondita. Ecco le principali best practice:

Accessibilità nei siti sviluppati con WordPress, Webflow e Framer

I tool no-code come WordPress, Webflow e Framer sono ampiamente utilizzati per creare siti web senza competenze di programmazione, ma l’accessibilità deve comunque essere un obiettivo primario. Ogni piattaforma offre funzionalità specifiche per ottimizzare il design UX/UI e garantire un’esperienza inclusiva. Vediamo le best practice per ciascuno di questi strumenti.

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Consigli per migliorare l’accessibilità dei siti WordPress

Consigli per migliorare l’accessibilità dei siti Webflow

Consigli per migliorare l’accessibilità dei siti Framer

Devi realizzare un sito con un design UX/UI ottimizzato? Leggi l’articolo per scoprire qual è il tool migliore per sviluppare il tuo sito web.

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Screenshot della dashboard di Framer

Test di usabilità per persone con disabilità

Il test di usabilità con persone con disabilità è un passaggio fondamentale per garantire un’esperienza inclusiva e realmente accessibile. Mentre molte tecniche di accessibilità possono essere implementate seguendo linee guida standard, solo un test pratico con utenti reali può rivelare problemi nascosti o ostacoli specifici. Ad esempio, un modulo apparentemente semplice potrebbe risultare complesso da utilizzare con uno screen reader o su un dispositivo di input alternativo come un tastierino Braille.

Per condurre questi test, coinvolgi un gruppo rappresentativo di utenti con disabilità visive, motorie, uditive o cognitive. Strumenti come l’eye tracking possono essere utili per osservare come gli utenti navigano nel sito, mentre l’utilizzo di screen reader permette di analizzare la chiarezza dell’HTML semantico e dei tag ARIA. Questi test forniscono feedback prezioso per affinare il design UX/UI e garantire che ogni elemento funzioni come previsto. Tra gli screen reader più utilizzati c’è JAWS, che consente di verificare la chiarezza dell’HTML semantico e l’utilizzo corretto dei tag ARIA.

Integrare questi strumenti con il feedback diretto degli utenti consente di creare una UX realmente inclusiva, migliorando sia l’usabilità sia l’aderenza agli standard internazionali come le WCAG (Web Content Accessibility Guidelines). Un design che funziona per tutti non è solo etico, ma garantisce migliori performance generali, riducendo i tassi di abbandono e incrementando il coinvolgimento dell’utente.

Affidati sempre a sviluppatori professionisti per realizzare un sito web professionale, performante e ottimizzato in termini di accessibilità per tutte le tipologie di utenti e per i bot di Google.

European Accessibility Act (EAA) per il web del 2025: leggi l’articolo per gli approfondimenti.